29.03.2023
Secondo il progetto “I nuovi mestieri della mobilità sostenibile” a cura del CNEL.
La mobilità sostenibile sta cambiando il mercato del lavoro, non solo quello dei trasporti. Sono stati individuati ben 30 nuovi profili professionali che rappresenteranno
i lavori del futuro e su cui bisogna velocemente adeguare o predisporre percorsi formativi perché saranno centrali nella transizione verde e in alcuni casi in quella digitale.
Tanti i profili professionali che emergono dal progetto “I nuovi mestieri della mobilità sostenibile” a cura del CNEL. Si va dall’Human-machine team manager all’analista dati di sistemi di car sharing,
dallo studioso di combustibili alternativi al pianificatore di servizi urbanistici per la mobilità sostenibile; dal pianificatore reti elettriche al gestore della logistica della mobilità aziendale; dal mobility manager,
forse una delle professioni più note attualmente, allo smart city planner; dal gestore logistica della mobilità aziendale all’esperto cybersecurity mobilità. E poi ci sono i lavori più tecnici come gli esperti delle applicazioni
IOT in mobilità; il progettista di visite virtuali del veicolo, il progettista di sistemi di ricarica, l’esperto integratore del V2G quello di Smart Grid e ancora il progettista sistemi di invehicle infotainment,
gli sviluppatori di software di gestione e organizzazione, il Big Data and IoT analyst/specialist.
Sulla mobilità sostenibile si gioca una parte importante del futuro del Paese perché interesserà tutte le imprese e le istituzioni, a cominciare da quelle locali. La promozione delle politiche di mobility management,
ovvero di azioni di natura persuasiva per creare, attraverso interventi formativi ed informativi, la consapevolezza del problema e quindi indurre ad un cambiamento nella scelta modale non può che partire dai giovani e dalla scuola.