07.04.2023
Ecco di cosa si tratta e perché è importante la faccenda.
Il commissario europeo per l’ambiente Frans Timmermans ha reso noto che la UE ha trovato un accordo con la Germania sull’uso degli e-fuel, i carburanti sintetici per le automobili.
In sostanza, ha spiegato il ministro dei Trasporti tedesco, Volker Wissing, potranno essere registrati nuovi veicoli con motori a combustione interna anche dopo il 2035 se osserveranno le norme sui combustibili a emissioni neutre. E dunque apertura all'e-fuel e grande spinta al settore in Germania.
DI COSA SI TRATTA NELLO SPECIFICO?
Siamo in una situazione in cui la Commissione europea tenta di imporre lo stop alla produzione di automobili a benzina e diesel dal 2035, ma alcuni Stati, tra cui l'Italia, stanno rallentando in favore di una transizione ecologica più graduale.
La Commissione non considerato di allargare il regolamento ai biocarburanti, su cui invece punta l'Italia, perché questo avrebbe consentito la riapertura del testo frutto di un accordo già chiuso e votato dal Parlamento Ue. E infatti il regolamento non subirà variazioni anche dopo l’intesa con Berlino.
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha reagito all'accordo sostenendo che il governo è deciso a continuare nella strada del buonsenso: a tutela di posti di lavoro, ambiente e attività produttive.
Dunque, e-fuels si, bio-fuels no. Ecco perché il nostro Paese è penalizzato da questo accordo.
Per il responsabile del Dipartimento Energia di Forza Italia Luca Squeri l’accordo tra Germania e Ue sull’uso dei carburanti sintetici, con l’esclusione dei biocarburanti, è semplicemente intollerabile. È un’intesa destinata a danneggiare non solo l’Italia ma tutta l’Europa.
Gli e-fuel sono carburanti sintetici, ancora molto costosi (circa 10 euro al litro) ma che possono essere miscelati con combustibili tradizionali. Sono inoltre di facile stoccaggio esattamente come gli attuali carburanti. Gli e-fuels sono in grado di abbattere le emissioni di gas climalteranti,
essendo carbon neutral, e sono utilizzabili nei tradizionali motori endotermici.
In Germania sono stati fatti grandi investimenti su questo settore da produttori di componenti per auto come Bosch, ZF e Mahle, tutti membri membri della eFuel Alliance, una lobby del settore.
Il primo impianto commerciale al mondo è stato aperto in Cile nel 2021 e sostenuto da Porsche con l'obiettivo di produrre 550 milioni di litri all'anno. Nello stabilimento cileno, Porsche ha anche effettuato il primo rifornimento di una 911, modello iconico della casa tedesca, tra i suoi best seller.
Mentre Bmw ha investito 12,5 milioni di dollari nella start-up di e-fuel Prometheus Fuels.
E-FUEL ANCHE NELLA FORMULA 1
C'è già un accordo per la Formula 1 che passerà ai carburanti sintetici a partire dalla stagione 2026, nella più ampia strategia di raggiungere la carbon neutrality nel 2030. Anche se in realtà le emissioni complessive del campionato automobilistico sono per il 99%
prodotte dai viaggi aerei degli staff e dai trasporti delle auto in tutto il mondo in cui si gareggia. Ma è comunque una scelta simbolica per dimostrare la bontà di un prodotto ecologico anche dal punto di vista delle performance.
L’ITALIA HA OPTATO PER I BIO-CARBURANTI, MA QUAL È LA DIFFERENZA?
L’Italia ha intrapreso invece la strada dei bio-carburanti che, a differenza degli e-fuel, non hanno nulla di sintetico ma sono prodotti a partire dalla fermentazione di biomasse o scarti, con l’Eni gestire questa partita.
Anch’essi, come gli e-fuel, sono considerati carbon neutral perché bruciando sviluppano anidride carbonica già presente nella biomassa di partenza.
L’Eni dovrebbe quintuplicare in 7 anni la produzione di biocarburanti, passando dagli attuali 1,1 milioni di tonnellate all’anno agli oltre 3 nel 2025, fino a 5 entro il 2030.